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Tra straordinari forzati e scioperi forzati, esiste una via di mezzo?

Io: da un anno in Ideal Standard, con un orario standard, dalle 8 alle 5 e quindi la possibilità di essere a casa per le 5 e mezza, al più tardi alle sei, per godersi un po’ di vita assie… EH NO!

Lui: da due anni esce di casa alle 7.30 per rientrare alle 19.30-20. Lavora in un’azienda in forte espansione in cui l’orario “standard” non è 8 ore, ma 9! Ovviamente anche l’ultima ora, essendo standard, non viene pagata! E guai ad uscire dopo 8 ore, che ti chiedono subito se stai poco bene! PRODURRE PRODURRE PRODURRE è il loro motto!

Quindi fino a due giorni fa pensavo io di essere la fortunata tra i due, quella che aveva trovato al primo colpo il lavoro della vita, quello che potrebbe andare bene anche dopo aver avuto dei bambini perchè ha degli orari e delle persone umane!

E invece no, ecco che arriva la mazzata: l’Ideal Standard chiude! COME CHIUDE??? Va bene, siamo in crisi, ma non pensavamo fino a questo punto… e le persone assunte recentemente? E gli investimenti fatti ad inizio anno? Non importa, la decisione rimane.

Quindi ieri ed oggi mi sono ritrovata a casa, in ferie forzate, mentre i miei colleghi più agguerriti presidiavano l’ingresso dell’azienda, e ho pensato che vorrei tanto lavorare in un’azienda sana, che mi dia la tranquillità di pianificare la mia vita a medio termine e che mi dia anche spazio per viverla, questa vita.

Perchè che senso ha vivere solo per lavorare?

Un pensiero riguardo “Tra straordinari forzati e scioperi forzati, esiste una via di mezzo?

  1. Ma guarda, uno potrebbe dire che se un’azienda chiude o si ridimensiona sia purtroppo oggi una cosa che succede, ma quando ti tocca da vicino, allora ti rendi conto dell’enormità della crisi che ci sovrasta.
    Mi dispiace tanto, per te e per tutti i lavoratori della Ideal Standard. Intanto là pensano a riaprire il bar del Parlamento o di comperare degli aerei per “missioni di pace” e vedere chi è più bravo ad insultare l’altro.
    Che tristezza, anzi che desolazione.
    Ma io ti abbraccio caramente, sperando che la situazione si risolva presto.

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